logo banner top

Appare palese che il comportamento della direzione tendeva ad una specie di volontà a non volere al tavolo di confronto la UILPA Polizia Penitenziaria, cosa che onestamente ci lascia poco turbati, visti i pregressi poco collaborativi con l'attuale A.D e la sigla scrivente, giacche da sempre è sta poco incline ad intrattenere corrette relazioni sindacali.Sempre a conferma che questo progetto pare essere un fastidioso impegno è confermato anche dalla location individuata dalla direttrice.Infatti la stessa direttrice invece di scegliere un posto più ampio (sala riunioni-convegno) ha preferito non muoversi dalla propria postazione di “comando” , cioè nel proprio ufficio, dove la stessa risultava seduta nella propria comoda poltrona relegando i “compartecipanti”, su sedie di fortuna all'uopo asportate da altri uffici, in posizioni scomode e addossati tra di loro visto che la stanza della direttrice e di appena un paio di mq.Signor Provveditore, come UILPA Polizia Penitenziaria sindacato confederale di settore, ci credevamo molto a questo progetto, perché il dramma dei suicidi e del burn-out dei Poliziotti Penitenziari e delle forze di Polizia in generale è sotto gli occhi di tutti, ma se il presupposto per iniziare questo percorso è quello che abbiamo registrato a Termini Imerese, allora è meglio abbandonare ogni ipotesi di riuscita, considerato l'approccio registrato dall'atteggiamento dalla direttrice Rosselli.(altro che supporto psicologico!)Pertanto premesso si chiede alla S.V di volere intervenire per ristabilire le pari opportunità nel tavolo di “compartecipazione”, consentendo alla UILPA Polizia Penitenziaria meditante un altro incontro di poter esternare le rivendicazione dei propri associati, cosi da attendere al proprio mandato di rappresentanza garantito dalla Costituzione.In caso contrario nostro malgrado ritireremo la “compartecipazione”, ovviamente indiremo una conferenza stampa.