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E’ lapalissiano che lavorare ricoprendo più posti di servizio durante un turno, senza le condizioni minime di sicurezza, trovandosi da soli su un piano a gestire o movimentare oltre 100 detenuti, diventa fonte di stress quotidiano; pertanto non possiamo accettare la posizione del Comandante di reparto, allorquando, messo a conoscenza del disagio dei lavoratori, da parte di alcuni colleghi che rivestono anche cariche sindacali, si è limitato a rispondere la frase testualmente di seguito riportata: “CHE COSA CI POSSO FARE IO? I SUOI COLLEGHI MANDANO MALATTIA E QUESTO E’ IL RISULTATO, OGGI TOCCA A LEI E DOMANI TOCCHERA’ AD UN ALTRO!”; una frase che lascia basiti per due motivi: il primo perché viene sindacata la “malattia” del lavoratore che, a nostro avviso, è direttamente proporzionale alla negazione dei diritti che quotidianamente viene perpetrata nella casa; ed il secondo motivo é che da un Comandante, ci si aspetta la disponibilità all’ascolto e l’attitudine a gestire il personale con il buonsenso del buon padre di famiglia, qualità queste che, finora non sono emerse nel nuovo Comandante il quale addirittura non ha mostrato alcuna vicinanza al Personale neanche durante le recenti Festività Pasquali, quando il Personale ha dovuto garantire comunque il servizio senza neanche poter fruire della M.O.S., per motivi che ad oggi non ci è dato ancora sapere.