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PROVVEDITORE REGIONALE

AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA SICILIA

dott. Gianfranco De Gesu

PALERMO

e,p,c

DIRETTORE CASA CIRCONDARIALE

D.ssa Maria Luisa Malato

AGRIGENTO

AL COORDINATORE

TERRITORIALE UILPA POLIZIA PENITENZIARIA

Calogero SPEZIALE

AGRIGENTO

OGGETTO: CASA CIRCONDARIALE AGRIGENTO

- negazione accesso pari opportunità nei posti fissi polizia penitenziaria femminile -

- traduzioni detenute donne -

RICHIESTA ATTIVITA' DI VERIFICA -

 

RICHIESTA INTERVENTO

 

 

 

 

Egregio Provveditore,

l'altro giorno la sigla scrivente le aveva chiesto un chiarimento sull'impiego del personale fermminile di Polizia, giacché molte direzioni lo impegnavano in posti non contemplati dalla norma.

In quel caso il suo intervento è stato esaustivo, fugando dubbi, incertezze, ovvero possibili manipolazioni.

Oggi invece le partecipiamo per porre in essere gli accertamenti necessari affinché le norme di pari opportunità possano albergare in quel di Petrusa.

Infatti su segnalazione del nostro Coordinamento Provinciale, (per comodità alleghiamo carteggio complessivo) ad Agrigento abbiamo uno “sbarramento totale” circa l'inserimento in posti fissi di donne poliziotte.

In pratica il Direttore pro tempore non ha dato luogo all'immissione nei posti fissi di donne, in considerazione della “corposa” relazione del Coordinatore della Sezione Femminile, “avvallata” dal Comandante di Reparto, a mente della quale recita;...”perchè la condizione dell'organico è deficitaria e non consente alcun tipo di distrazione del personale femminile in altri posti di servizio diversi da quelli della vigilanza alle detenute e/o quelle alle stesse connesse se non con grave pregiudizio alla sicurezza”…

Illustre Provveditore, a noi oggi risultano presenti 24 unità (su 28 effettive), che nell'arco delle 24 ore con i livelli massimi, impegnano 14 unità.(compresa quella addetta ai colloqui)

Insomma, contando i dati, inserendo il 33% per i diritti, avremmo a disposizione almeno 2 unità da poter immettere in posti diversi dalla sezione, garantendo una sorta di “quota rosa”, e di pari opportunità.

Inoltre è stato segnalato che per tradurre donne detenute, non viene neppure inclusa nella scorta una poliziotta così da costringere il personale maschile in caso di bisogni fisiologici delle tradotte a vigiliare con l'ovvio imbarazzo.

Pertanto premesso, fermo restando quanto accennato, Le chiediamo di porre in essere le opportune attività di verifica che il caso impone a tutela non solo delle parti opportunità, ma per quanto concerne il NOTP di Agrigento, la correttezza delle traduzioni delle donne.

Si rimane in attesa di cortese riscontro.

Cordialità.

Gioacchino VENEZIANO

Coordinatore Regionale

UILPA Polizia Pe