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E' stato riferito che personale femminile ruolo agenti, all'IPM/CPA di Palermo, viene impiegato come preposto alla sorveglianza interna,(art.39 Dpr.82/99) mansione che nell'ordine di servizio n°299 del 30 dicembre 2020, prevede al punto 6, “l'assistenza alla perquisizione dei detenuti ed internati,Di contro il Dpr.230/2000, art.74 co.1 impone che...”le operazioni di perquisizione previste dall’articolo 34 della legge sono effettuate dal personale del Corpo di polizia penitenziaria alla presenza di un appartenente a tale Corpo di qualifica non inferiore a quella di vice sovrintendente. Il personale che effettua la perquisizione e quello che vi presenzia deve essere dello stesso sesso del soggetto da perquisire.Quindi, senza ombra di smentita non solo siamo completamente fuori dalla legge, ma in altre realtà penitenziarie questa condizione organizzativa ha prodotto per l'operatore (uomo) che ha eseguito la perquisizione in presenza della sorveglianza donna, l'imputazione dell'ipotesi del reato di cui all'art. 613 Bis c.p.Pertanto si chiede l'immediata cessazione di tale funzione per il personale femminile.